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Rawstory
L’autocontrollo da parte dei giganti della tecnologia “non è sufficiente” per combattere i deepfake elettorali: i critici
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Venerdì i sostenitori hanno risposto con profondo scetticismo dopo che 20 grandi aziende tecnologiche, tra cui Microsoft, Google, Meta e OpenAI, hanno firmato un accordo in cui si impegnano a combattere la proliferazione di deepfake generati dall’intelligenza artificiale durante le elezioni di quest’anno in tutto il mondo. "La generazione e la distribuzione intenzionali e non divulgate di contenuti elettorali ingannevoli basati sull'intelligenza artificiale possono ingannare il pubblico in modi che mettono a repentaglio l'integrità dei processi elettorali", si legge nell'accordo, definendo tali contenuti come "audio, video e immagini convincenti generati dall'intelligenza artificiale che falsificano o ingannevolmente alterare l’aspetto, la voce o le azioni di candidati politici, funzionari elettorali e altri soggetti chiave in un’elezione democratica, o che forniscono false informazioni agli elettori su quando, dove e come possono votare legalmente”. Il nuovo patto stabilisce “un quadro volontario di principi e azioni” volto a promuovere diversi obiettivi, tra cui il rilevamento di contenuti ingannevoli di intelligenza artificiale, la prevenzione della diffusione di deepfake e la consapevolezza pubblica di audio, video e immagini potenzialmente manipolati.
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- 18 Febbraio 2024